FINITELA DI RACCONTARE BALLE
LA PREMESSA:
Che in Italia ci sia il fenomeno dell’evasione è innegabile, che tutti i mali derivino esclusivamente da questo è falso e strumentale. Ritengo, invece, che ciò che avviene in Italia accada in tutto il mondo occidentale come fatto fisiologico.
I professori oggi, i politici ieri e sicuramente domani, continueranno a sbandierare ai quattro venti che la colpa della situazione finanziaria italiana è dovuta soprattutto alla evasione fiscale. Termine che piace trasversalmente alla sinistra e alla destra, passando per un centro inconcludente.
Nei salotti televisivi schierati, nelle redazioni dei giornali radical - chic presunti esperti cinguettano e sparano idiozie. Ognuno di questi genialoidi ci informa, che la “vergogna italica” supera i 120 miliardi, chi è più modesto si ferma a 90 miliardi, chi comprende in queste cifre anche i proventi derivanti dalla criminalità organizzata, insomma ognuno dice la sua. Siamo tornati al tempo della santa inquisizione, dove il tribunale è rappresentato dal salotto televisivo, la pubblica accusa è raffigurata degnamente, di volta in volta, dai politici, burocrati, certi giornalisti, certa magistratura, tutti ad additare il novello eretico nella persona dell’evasore.
IL FATTO:
E’ ora di finirla e di dire basta a queste barbarie. Bisogna raccontare la verità alla stragrande maggioranza degli italiani, che sono i veri “martiri” di questa classe politica inetta, confusionaria, corrotta, abbarbicata a tutti i privilegi, auto referenziata, insomma il peggio che potesse capitarci. Nessuno di quelli che “sparano” cifre è in grado di dimostrare un solo numero, s’ipotizza, si pontifica, si presume, ma la realtà non la conosce nessuno. Questa è la verità. Il sostantivo evasione è in Italia un dogma, si adatta a qualsiasi situazione, è incontrollato, si può inserire in ogni discorso serio o serioso, è la manna dal cielo per certa gente per imbonirci e distogliere, così, lo sguardo dai veri problemi che attanagliano questo Paese.
E’ lampante, come la classe politica buro - gerontocratica; i moralisti a senso unico, gli esperti del nulla quando discettano pubblicamente di evasione con i loro bla, bla, bla, fanno apparire il nostro Paese, agli occhi del mondo, quello che in effetti non è.
GLI ALTRI:
Vi risulta che la lady di ferro signora Margaret Thatcher passando per Tony Blair fino ad arrivare a David Cameron hanno mai definito la loro nazione quale accolita di evasori? Non mi risulta, eppure nel 2011 sia l’Italia sia il Regno Unito hanno avuto le stesse entrate.
Se con gli inglesi siamo alla pari, addirittura le entrate tributarie della Francia sono inferiori a quelle italiane di oltre 150 miliardi di euro.
Avete mai sentito Nicolas Sarkozy o l’attuale Presidente francese lamentarsi nelle televisioni di Stato che la Francia ha un’evasione di centinaia di miliardi?
Per non parlare di Spagna e Portogallo che hanno entrate notevolmente inferiori a quelle italiane.
Solo la locomotiva Germania della signora Merkel ha introitato più di noi, ma con una popolazione, superiore alla nostra, di oltre 20 milioni di abitanti. Avete mai sentito il cancelliere tedesco lamentarsi di una gigantesca evasione fiscale in Germania, eppure noi italiani paghiamo come i tedeschi, quasi il doppio rispetto ai francesi e gli spagnoli.
L’EVASIONE FISCALE: QUALCHE NUMERO
Cercherò di fare ragionamenti abbastanza semplici sperando di coinvolgere la maggior parte di voi nel comprendere quanto si sta per esporre.
Tutti sanno che vi sono due voci chiamate entrate e uscite, queste due paroline, beate loro, regolano la vita economica di tutto il mondo.
Prendiamo le entrate della nostra amata Italia e costatiamo che esse, nel 2011, sono state poco più di 411 miliardi di euro.
La famosa locomotiva d’Europa, la Germania della signora Merkel, ha conseguito entrate per di 500 miliardi di euro.
Il Regno Unito entrate per 425 miliardi di euro.
La grandeur della Francia si ferma a soli 250 miliardi di euro con una popolazione pari a quella italiana.
La Spagna dell’ex Zapatero che disse che oramai la Spagna stava per superare l’Italia, si ferma a 160 miliardi nel 2010. Anch’essa con una popolazione pari a quella italiana.
Per non parlare del Portogallo che non arriva ai 50 miliardi di euro di entrate.
I dati sotto riportati, con riferimento alle entrate, sono quelli forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Bastano questi pochi numeri per capire la bufala dell’italica evasione.
LA VERITA’:
E siamo arrivati al nodo cruciale di tutto il discorso. E’ indiscutibile, almeno i numeri lasciateli stare, che gli Spagnoli e i Francesi sono quelli che hanno lo Stato più leggero, seguiti dai Portoghesi.
Il Regno Unito seguito a ruota dall’Italia e dalla Germania sono gli Stati che costano di più, ma che incassano anche di conseguenza.
Che cosa significa tutto questo? Semplice: le Nazioni che costano meno ai propri cittadini hanno uscite ovvero spese notevolmente inferiori a quelle italiane, per cui i loro governanti non sono costretti ad “ammazzare” di tasse i propri cittadini per rincorrere le folli uscite.
E allora chiedetevi: se gli italiani versano nelle casse erariali più di tutte le altre nazioni europee, perché solo a detta di certi tribuni in Italia c’è un’evasione così mostruosa tale da dichiarargli una guerra santa?
LA CONCLUSIONE:
Abbiamo lo Stato più costoso del mondo, mentre tutte le altre nazioni, compresa la Francia, hanno uscite notevolmente inferiori di quelle italiane, noi siamo il Paese che conta i privilegi più assurdi, le spese più pazze, i sindacati più irrazionali del mondo. Nessun privilegio può essere toccato che subito la grancassa di CGIL - CISL - UIL ricatta l’omuncolo di turno, con la minaccia di uno sciopero generale. Che facciano, non uno ma dieci scioperi, alla fine mollano. Invece, questi pseudo statisti (lo sono solo nella loro mente malata di protagonismo), pateticamente si accucciano e tuonano contro l’evasore, unico e fantomatico capro espiatorio alla loro dabbenaggine e stoltezza.
E’ ora di dire basta alla bufala dell’evasione italiana.
PS. chi è interessato a leggere le entrate tributarie edite dal Ministero dell'Economia e Finanze clicchi qui
Prospetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.